Gene Munster, analista di Piper Jaffray, sostiene che Apple abbia commesso due grossi errori nel lancio dell’iPhone nel 2007: il prezzo e l’operatore.
Il primo errore, secondo Munster, è stato nel prezzo. Al momento del lancio, il prezzo dell’iPhone era enorme, quasi inaccessibile. Per fortuna però, Apple è corsa ai ripari, abbattendo il prezzo poco dopo il lancio ufficiale, e offrendo l’iPhone 3G ad un prezzo decisamente più basso, forse anche per via del lancio su scala mondiale.
Il secondo errore è stato nella scelta degli operatori. Fin dall’iPhone EDGE, nel 2007, Apple ha scelto AT&T come unico operatore americano autorizzato alla vendita di iPhone, bloccando le baseband proprio su questo operatore. Questa mossa ha portato a moltissimi svantaggi. In primis, inizialmente in America era possibile acquistare l’iPhone esclusivamente sottoscrivendo un abbonamento. In seguito, le cose sono cambiate ed è possibile acquistare un iPhone anche senza abbonamento, ma sempre con baseband bloccata su AT&T. In secondo luogo, AT&T non è il miglior operatore americano, nè dal punto di vista dei prezzi nè tantomeno dal punto di vista delle prestazioni di rete e della potenza del segnale.
L’analisi continua dicendo che è princpalmente a causa di questi due motivi che le vendite di Android stanno aumentando a dismisura in America. Gli smartphone con Android possono essere acquistati senza obbligo di contratto. In Paesi dove, invece, non è obbligatorio sottoscrivere un contratto, le vendite di iPhone superano nettamente quelle di Android.
Questa “egemonia” di AT&T sul mercato mobile della mela morsicata però sembra stia per finire, a giudicare dai rumors ripetutamente uditi su un accordo tra Apple e Verizon per la vendita di iPhone ed iPad.
Per quanto riguarda il prezzo, Apple sta un po’ “tornando sui suoi passi”, visti i corposi aumenti di prezzi avuti con iPhone 3GS ed iPhone 4, che non risultano giustificati dall’analisi dell’hardware.
Via | iClarified
Leggi o Aggiungi Commenti