Secondo quanto riportato da TechCrunch e San Jose Mercury News, questa mattina sono stati nuovamente hackerati alcuni account iTunes Store. La maggior parte delle denunce proviene da utenti PayPal che hanno associato le loro carte di credito per il pagamento della musica e delle applicazioni tramite iTunes Store ed App Store.
Il nuovo gruppo di truffatori, tuttavia, sembra aver trovato il modo di addebitare migliaia di dollari nei conti iTunes tramite Paypal. Ecco quanto affermato da un cliente coinvolto:
Dal mio conto sono stati scalati più di 4.700 dollari. Ho chiamato Paypal e mi è stato riferito che un gran numero di account iTunes Store sono stati da poco compromessi.
Nella sua casella di posta, inoltre, erano presenti quasi 50 messaggi, tutti provenienti da PayPal, che segnalavano l’addebito di 99,99$ ciascuno. Secondo Things Digital, questo nuovo attacco potrebbe soltanto derivare da alcuni tentativi di phishing e potrebbe non esservi stata alcuna violazione della sicurezza all’interno dei sistemi di iTunes Store o PayPal. Non sono presenti falle in iTunes e, se una persona ha la sfortuna di vedersi addebitati centinaia di dollari in acquisti non autorizzati, è probabile che tutto questo derivi da un precedente tentativo di phishing.
Fonti vicine ad Apple, infine, affermano che il sistema non è stato compromesso e la società non è a conoscenza di improvvise transazioni fraudolente e non consentite dagli utenti. Ricordiamo che, soltanto un mese fa, uno sviluppatore era stato in grado di utilizzare un numero relativamente piccolo di account iTunes Store per acquistare le sue applicazioni e farle salire nella classifica dei titoli più richiesti. Gli oltre 100 milioni di conti legati ad una carta di credito rappresentano un obiettivo popolare per truffare una qualsiasi persona. E’ anche per questo che Apple ha più volte ricordato ai clienti di mantenere delle adeguate norme di sicurezza sulle proprie informazioni personali e di contattare le loro banche in caso si verificassero addebiti non autorizzati.
Via | Macrumors
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