Alcuni ricercatori australiani stanno effettuando alcuni studi e sono riusciti a sviluppare un software che incorpora la funzione delle torri di telefonia mobile in versione compatta nei telefoni cellulari, permettendo la comunicazione anche dove non c’è ricezione sufficiente.
La tecnologia utilizza un’interfaccia simile a quella del Wi-Fi, per trasmettere la nostra voce senza la necessità di un punto centrale di raccolta ed è stata testata con successo in alcune zone desertiche dell’Australia centrale, in cui non vi è ricezione e nemmeno tralicci o satelliti. Il segnale è limitato, per ora, a poche centinaia di metri ma aggiungendo nuovi trasmettitori il raggio potrà sicuramente essere esteso a distanze maggiori.
Anche la qualità del suono migliorerà, secondo quanto affermato dal professor Paul Gardner-Stephen che guida il progetto. Ecco le sue parole:
Usando l’interfaccia WiFi di cui sono ormai dotati molti telefoni cellulari, possiamo trasmettere la voce in una maniera che non richieda più il passaggio obbligatorio per un punto centrale di raccolta. L’esperienza ha dimostrato che nella grande maggioranza dei disastri la prima risposta viene da persone ed entità del posto, e il sistema potrà assicurare facili comunicazioni. In un terremoto, entro pochi minuti e non dopo 48 o 72 ore, sarà possibile cominciare a liberare le vittime dalle macerie e a ristabilire l’ordine.
Il sistema quindi assicurerà una rete istantanea di telefoni cellulari in caso vi sia davvero necessità, come dopo un terremoto in cui i tralicci possono andare distrutti. Vi terremo aggiornati in quanto questo progetto ha sicuramente qualcosa di rivoluzionario!
Grazie Stefano Abbate | Via – Corriere
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