Le forze dell’ordine napoletane sono riuscite a sbloccare l’iPhone 5 di Tiziana Cantone, utilizzando un procedimento simile a quello dell’ormai famoso caso di San Bernardino. All’interno sono state trovate numerose informazioni importanti per le indagini sul suo suicidio.
Stando a quanto riportato dalla fonte, i carabinieri di Napoli sono riusciti a sbloccare l’iPhone 5 di Tiziana Cantone. Per evitare il blocco del telefono dopo 10 tentativi errati di inserimento della password, le forze dell’ordine hanno sfruttato una falla di sicurezza di iOS, che ha reso possibile un attacco brute force. Questa procedura ha permesso di trovare la password “per tentativi”, grazie probabilmente ad un dispositivo esterno come un computer con un’elevata unità di calcolo. All’interno sono stati trovati diversi dati importanti per le indagini sul suicidio di Tiziana Cantone, tra i quali le ultime conversazioni con i suoi ex fidanzati e le chiamate effettuate poco prima della sua morte.
Attualmente non sappiamo quale versione di iOS era presente sull’iPhone al momento dello sblocco. Trattandosi di un iPhone del 2012, le misure di sicurezza presenti sono certamente inferiori rispetto agli ultimi modelli rilasciati. Inoltre, la presenza di un sistema operativo datato potrebbe aver facilitato l’attacco brute force, grazie alle falle di sicurezza presenti ed il codice di protezione di sole 4 cifre. Secondo l’ingegnere Carmine Testa, responsabile dello sblocco del dispositivo, la procedura utilizzata dalle forze dell’ordine napoletane era simile a quella utilizzata dall’FBI per il caso di San Bernardino. In quell’occasione infatti il dispositivo sotto indagine era un iPhone 5c, architetturalmente molto simile all’iPhone 5 della Cantone.
Via | IlMattino
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