Di accuse Apple ne riceve davvero tante ogni giorno. Quella di cui vi parliamo adesso, però, ricade principalmente sull”AppStore. Un candidato repubblicano, Ari David, vedendosi rifiutare la sua applicazione di campagna elettorale, ha subito gridato allo scandalo. Analizzando bene il negozio delle applicazioni di Apple infatti, ha trovato un grande numero di app a lui sgradite ed è proprio da questo che è partita l’accusa di faziosità.
In particolare ci si riferisce all’applicazione iChe, dedicata ad Ernesto Che Guevara e da questa il repubblicano ha affermato di aver capito quale linea politica è più vicina a quella di Apple.
Ha affermato che l’agenda politica di Apple è fortemente liberale. Le lamentele che all’inizio non avevano suscitato scalpore, sono riuscite ad incuriosire il pubblico sullo schieramento politico di grandi compagnie. Il dibattito su AppStore (ed i suoi criteri per l’approvazione di applicazioni) è acceso già da qualche mese. La politica presente in AppStore è molto rigida e rispecchia una linea aziendale decisa da Cupertino. Non si sa che cosa proponesse il contenuto dell’applicazione rifiutata ma, per quanto riguarda la risposta di Apple, sembrerebbe che le regole violate interessino la politica della compagnia riguardo alle applicazioni diffamatorie.
Via | MelaBlog
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