Il keynote del 7 settembre ha svelato le due nuove versioni di iPhone e il nuovo Apple Watch ma la vera rivoluzione sono state le nuove cuffie AirPods, che rappresentano un qualcosa che va ben oltre dei semplici auricolari senza fili: esse costituiscono la “one more thing” o, senza scomodare vecchi ricordi, la sorpresa più consistente dell’evento.
Gli AirPods, dicevamo, sono più di quel che sembrano. Non sono la versione senza fili delle EarPods, non sono solo auricolari bluetooth. Sono un prodotto all’avanguardia che spiana la strada verso il futuro ipotizzato da Apple in cui i dispositivi si connetteranno tra loro in wireless.
Gli AirPods funzionano su tutti i dispositivi diversi da Apple come normali auricolari bluetooth ma è con iPhone che, naturalmente, offrono il meglio di sé e le funzionalità complete sfruttando il nuovissimo chip W1.
Il chip integrato negli AirPods evita agli utenti di dover effettuare l’abbinamento dell’accessorio audio con i dispositivi Apple ma si connette automaticamente. Sono connessi simultaneamente all’iPhone e all’Apple Watch, e l’audio passa all’istante da uno all’altro. Si attivano quando vengono indossati e vanno in pausa quando vengono sfilati.
Oltre a garantire una connessione efficiente, il chip W1 migliora la qualità del suono e riesce a gestire ed ottimizzare la batteria nel migliore dei modi.
Proprio sulla batteria, che garantisce fino a 5 ore di ascolto continuato con una carica completa, Apple ha voluto smorzare le prime critiche con una custodia che funge da batteria esterna per gli auricolari, estendendo l’autonomia a 24 ore.
Qualcuno, appena dopo il keynote, volendo a tutti i costi trovare un difetto ha ipotizzato che non possano essere adatte allo sport. Forse è vero, questo potrebbe essere un limite ma non è proprio scontato che sia così. Chi ha provato gli AirPods cercando di individuare il punto debole degli auricolari è rimasto positivamente sorpreso nel constatare come riescano a restare alloggiati nelle orecchie.
Il limite maggiore riguarda forse solo la completa assenza di tasti fisici che impedisce il completo controllo della musica e la regolazione del volume. Tutto passa attraverso Siri oppure intervenendo sull’iPhone per alzare o abbassare il volume o cambiare canzone.
Gli AirPods segnano e disegnano la strada che Apple intende percorrere per il futuro e ancora una volta dimostra coraggio nel decidere di mandare in pensione dispositivi (e tecnologia) che sembravano invece destinate a durare ancora a lungo.
Le parole di Ive sono state molto significative: Apple sogna un futuro in cui i dispositivi si collegano in wireless tra loro. Probabilmente questo riguarderà anche l’iPhone e d un sistema di ricarica wireless per la prossima generazione.
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