La campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca viaggia a tutta velocità verso le elezioni di novembre ed Apple è uno degli argomenti su cui i candidati fanno leva per ottenere consensi.
Alla voce di Donald Trump che aveva invitato Apple a costruire i suoi prodotti negli Stati Uniti, promuovendo anche un boicottaggio in seguito al rifiuto dell’azienda di Cupertino nel voler soddisfare le richieste dell’FBI per la questione di San Bernardino, fa seguito anche l’opinione del candidato democratico Bernie Sanders.
In un’intervista pubblicata sul New York Daily News, Sanders ha ribadito il concetto espresso da Trump, chiarendo che sarebbe opportuno che Apple spostasse la produzione di alcuni dispositivi entro i confini nazionali così come dovrebbe pagare la giusta quota di tasse nel Paese.
Apple non fa parte delle aziende che stanno distruggendo il tessuto sociale del nostro paese ma mi auguro che spostino la produzione di alcuni dei loro dispositivi nel nostro paese piuttosto che in Cina e mi auguro che non vogliano evitare di pagare la giusta quota di tasse agli Stati Uniti.
I commenti di Sanders sono meno estremisti rispetto a quelli di Trump ma seguono il filone del pensiero repubblicano. Apple, dal canto suo, ha lavorato per spostare, per quanto possibile, parte della propria produzione all’interno dei confini nazionali come dimostrato da alcune componenti di iPhone e Mac Pro che sono realizzate negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda il pagamento delle tasse, Tim Cook ha sempre sostenuto che l’azienda paga ogni centesimo delle tasse che sono dovute nonostante continui a sostenere che il sistema fiscale sia ancora troppo legato ad un’idea di aziende e contabilità ormai sorpassate.
Oltre al discorso sulla produzione, Apple fa sempre parte dei dibattiti presidenziali soprattutto per quel che riguarda le tasse e la sicurezza degli utenti. I candidati di entrambi gli schieramenti propendono per una maggiore collaborazione riguardo la sicurezza del paese ma sicuramente l’azienda di Cupertino continuerà ad essere uno degli argomenti di dibattito fino al giorno del voto.
Via | 9to5Mac
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