L’FBI è in guerra aperta con Apple. Durante l’estate si stava investigando su alcuni criminali in un caso che implicava armi e droga e la lettura dei messaggi scambiati tra i due poteva velocizzarne l’arresto.
Apple tuttavia, ha negato all’FBI l’accesso completo e la facoltà indiscussa di accedere in qualsiasi momento ai dati contenuti all’interno di iOS. Di conseguenza, l’azienda ha così risposto: A causa delle severe misure di sicurezza presenti in iOS 8, i dati vengono criptati in maniera avanzata (end-to-end) e non è possibile condividere o risalire a queste informazioni a meno che non vengano condivise su iCloud dove non c’è alcun sistema di criptaggio.
L’FBI non ha accettato la risposta di Apple sostenendo che la tutela dei cittadini attraverso il rispetto della loro privacy è un fattore importante, ma è molto più importante tutelare la sicurezza dei cittadini arrestando dei veri e propri criminali.
Apple non cede a queste richieste e Tim Cook ha voluto ben ribadire la sua idea:
Nessun azienda tecnologica dovrebbe accettare di permettere al governo, alle compagnie stesse o a qualsiasi altro ente di accedere alle nostre informazioni private. Questo concetto è alla base dei diritti umani. Ognuno di noi ha il diritto alla propria privacy e mai dovremmo privarcene.
Non contenta, Apple ha inoltre firmato una lettera aperta indirizzata al presidente Obama in cui viene richiesto di non approvare l’idea di legge che vieta l’utilizzo della criptazione dati.
Via | NewYorkTimes
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