Il giudice Lucy Koh ha chiamato a deporre personalmente l’attuale CEO di Apple Tim Cook nel caso che vede coinvolta la società di Cupertino assieme ad altri colossi della tecnologia, per gli accordi illeciti che avevano stipulato in precedenza.
Alcune e-mail dimostrano come i dirigenti di cinque società del mondo della tecnologia avessero stipulato un tacito accordo in modo da non assumere dipendenti delle altre aziende coinvolte. È stato calcolato che l’operazione avrebbe fruttato alle relative aziende cifre nell’ordine di centinaia di milioni di dollari, importi certamente non indifferenti.
Infatti, in base a quanto detto dal giudice Lucy Koh, negoziare con le aziende sarebbe estremamente convieniente rispetto a farlo direttamente con i singoli dipendenti. Il procedimento in corso potrebbe trasformarsi ben presto in class-action (che vedrebbe coinvolti alcuni dipendenti delle relative società) in attesa della sentenza specifica del giudice.
Tim Cook ricopriva il ruolo di COO per Apple nel momento in cui è scoppiato il caso in questione e quindi non è stato considerato diretto responsabile nelle accuse riguardanti l’“anti-poaching”, ma il giudice Koh non ha voluto sentire scuse e lo stesso è stato chiamato a deporre personalmente.
Trovo difficile credere che un COO (Chief Operating Officer) non abbia nulla da dire riguardo alle retribuzioni ed il risarcimento di tutti i suoi dipendenti
È stato scoperto che nel 2009 Apple e Google avessero preso segretamente un accordo per non assumere reciprocamente i dipendenti dell’altra azienda. All’interno del processo si troverebbero coinvolte altre aziende del mondo della tecnologia come Microsoft ed Intel.
I CEO di queste aziende saranno ascoltati in tribunale il prossimo 20 febbraio.
Via | MacRumors
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