Durante il keynote del WWDC 2012, Tim Cook ha deciso di proiettare un video in cui venivano raccontate le storie di alcune persone che grazie ad iOS vivono meglio la propria vita. La prima parte è stata dedicata all’aspetto dell’accessibilità per i non vedenti in cui è stata mostrata l’applicazione Ariadne GPS, sviluppata dall’italianissimo Giovanni Ciaffoni. Lo staff di iSpazio è riuscito a raggiungerlo per porgli le nostre curiosità.
Ariadne GPS, oltre ad offrire la possibilità di conoscere la propria posizione geografica, permette anche di ricevere informazioni su ciò che ci circonda. L’applicativo è pensato per tutte le persone non vedenti che tramite il voice over possono ottenere tutte le informazioni per gli spostamenti semplicemente toccando una qualsiasi zona dell’applicativo.
Ciao e benvenuto su iSpazio.net! Cominciamo con il parlare un po’ di te: da dove e quando è nata la tua passione per l’informatica e, in particolare, per i prodotti Apple?
La passione per l’informatica è nata quando ancora facevo le superiori, quindi molti anni fa ed è quella che poi mi ha portato a scegliere ingegneria informatica come percorso di studi. Quella per i prodotti Apple, invece, è nata un paio di anni fa, quando molti non vedenti, nell’ambiente in cui lavoro iniziavano ad utilizzare iPhone e iPad.
Cosa ti ha spinto a diventare sviluppatore e quando sono arrivati i primi successi?
Sviluppavo già da prima, ma in altri linguaggi. Mi sono avventurato nel mondo iOS per il fatto che questi prodotti hanno un livello di accessibilità per i disabili che, al momento, è il massimo sul mercato. Quindi, occupandomi di accessibilità delle informazioni e delle interfacce software ai disabili, ho deciso di provare a fare qualcosa che fosse utile a queste persone.
La svolta è arrivata con Ariadne GPS: da dove ha avuto origine l’idea?
L’idea nasce dalla voglia di rendere accessibile la mappa. Volevo che il non vedente potesse, mettendo il dito sulla mappa, ascoltare i nomi delle strade, città, etc. che stava toccando. Ho provato, l’ho fatta provare ad un amico non vedente e da lì sono iniziate a venir fuori nuove idee per possibili implementazioni, sia nell’esplorazione della mappa, come i suoni, ma anche per la mobilità.
Qual è stata la chiave del successo di Ariadne GPS?
Probabilmente il fatto che risponde bene ad esigenze precise delle persone non vedenti, quali la possibilità di sapere dove ci si trova, la possibilità di memorizzare dei punti ed essere avvisati quando ci si è vicini. Il tutto in maniera accessibile tramite voiceover (sintesi vocale Apple).
Ci sono API particolari da usare per applicazioni di questo genere? Hai trovato difficoltà nella programmazione?
Assolutamente no! Tutte le interfacce standard dispongono del supporto per l’accessibilità. Sta allo sviluppatore utilizzarlo opportunamente. Qualche difficoltà c’è stata nel “far parlare” la mappa, ma questa è una funzione particolare. In generale, rendere un’applicazione accessibile è un’operazione semplice per gran parte delle app. Può essere complicato (anche molto) per certi giochi.
Come sei riuscito a far conoscere il tuo applicativo al mondo?
Al mondo l’ha fatto conoscere Apple il giorno del keynote, la comunità dei non vedenti lo conosceva già, tramite le liste, i forum e i siti del settore.
Ti contattano spesso gli utilizzatori dell’applicazione?
Dalla pubblicazione ho ricevuto qualche centinaio di messaggi, alcuni per chiedere delucidazioni, segnalare bugs, sottoporre idee, ma molti semplicemente di gente che voleva raccontarmi la sua esperienza di utilizzo della mia app.
Cosa diresti alle persone a cui hai cambiato il modo di “vedere” la vita?
Che sono felice di aver potuto mettere a disposizione le mie conoscenze per aiutarle. Si può fare ancora molto, ma penso che portare l’attenzione su di un tema così importante come l’accessibilità, in un evento mondiale come il keynote di Apple, sia stato un traguardo non da poco.
Raccontaci come ti ha contattato Apple per il video proiettato al keynote della WWDC 2012. Che emozioni hai vissuto?
Mi hanno scritto due mesi fa, dicendo che avevano urgenza di parlarmi. Mi è un po’ preso un colpo, pensavo ci fosse qualche problema con l’app, invece poi ci siamo sentiti un paio di volte in videoconferenza e mi hanno spiegato che la mia storia era sembrata interessante e siccome stavano preparando un video, avrebbero voluto intervistarmi.
Così è stato, ma ho visto il video finito e saputo che sarebbe stato proiettato al keynote solo la sera del mio arrivo qui. Il venerdì precedente. Fino ad allora pensavo sarebbe stato mostrato in una sessione sull’accessibilità, a qualche decina di sviluppatori.
Attualmente stai lavorando ad una nuova applicazione o hai in mente degli aggiornamenti importanti?
In realtà lavoro ad una nuova versione di quest’app, con grafica rinnovata (quella attuale è decisamente bruttina a vedersi), con interfaccia più standard e con qualche nuova funzionalità è già pronta, ma non ho fatto in tempo a metterla sullo store per il keynote.
Continuo a lavorare a questa per adesso, ma ho anche progetti per altre app, non solo per non vedenti, ma ovviamente accessibili!
Abbiamo finito con l’intervista ma avremo ancora una domanda da farti! Qual è il consiglio che ti senti di dare a giovani sviluppatori?
Premetto che io non sono un bravo sviluppatore, per esempio in Ariadne ci sono un sacco di errori, l’interfaccia non proprio standard, la grafica spartana, persino il nome, la gente sbaglia a scriverlo, gli utenti di lingua anglosassone devono fare un corso per imparare a pronunciarlo.
Pertanto l’unico consiglio che posso dare è quello relativo all’accessibilità. Mettere un etichetta testuale per un pulsante grafico costa qualche secondo di lavoro, certo fare una cosa fatta bene costa un po’ di più, ma permette a tutti di usare la nostra app, indipendentemente dalle abilità.
Ringraziamo il gentilissimo Giovanni Ciaffoni per la sua infinita disponibilità, e confidiamo che le sue parole possano spingere altri sviluppatori a preoccuparsi dell’accessibilità delle applicazioni per tutti i disabili. Ci sono tantissime persone meno fortunate di noi che cercano di vivere una vita normale, ma per farlo hanno bisogno di un aiuto. Questo aiuto, oggi, può essere offerto dalla tecnologia. Ariadne GPS è solo un’esempio di come la tecnologia possa aiutare a vivere meglio. Vi lascio con il video proiettato al WWDC 2012 in cui vi è la partecipazione di Giovanni.
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