Sta facendo molto rumore, in questi giorni, il servizio esclusivo realizzato dall’emittente televisiva americana ABC che ha avuto accesso alle fabbriche cinesi di Foxconn per svelare cosa succede nella catena di produzione più famosa al mondo. L’emittente ha diramato i primi video realizzati dal reporter Bill Weir.
L’ABC, durante il programma Nightline, ha mandato in onda un episodio esclusivo che mostra dall’interno le “fabbriche cinesi di Apple”. Nel video, il presentatore Bob Weir esplora le linee di produzione di Foxconn. Il servizio è stato ottenuto dopo le numerose polemiche degli scorsi mesi, ultima tra le tante quella del New York Times, tra cattive condizioni di lavoro, suicidi ed incidenti.
Louis Woo, CEO di Foxconn, ha spiegato che ci sono delle inchieste in corso per fare luce sugli incidenti e sulle morti, ma non nega che “Sicuramente molti suicidi hanno a che fare con il management, e alcuni potrebbero anche essere spiegati con la condizione di migranti di molti operai per i quali diventa difficile stringere amicizie”.
Nel servizio vengono messi in luce anche i progressi che Steve Jobs e Tim Cook hanno cercato di portare, aderendo tra l’altro alla Fair Labor Association, azienda che si cura di controllare le condizioni di lavoro nelle catene di produzione – seppure passibile di “conflitto di interesse”, considerando che è finanziata dalle stesse aziende produttrici.
Per quanto riguarda i particolari tecnici che emergono, l’iPhone è essenzialmente fatto a mano e attraversa 141 steps “umani” per il suo assemblaggio. Il melafonino che molti di noi possiedono è costruito prevalentemente da adolescenti. Lo stesso Weir sostiene che la maggior parte dei lavoratori erano giovani e nessuno era più grande dei 30 anni.
Ecco alcuni numeri:
Due turni di lavoro (un giorno intero) sono in grado di produrre 300.000 moduli telecamera per iPad. Quest’ultimo richiede cinque giorni per essere assemblato e le mani di 325. Ogni ora vengono prodotti 10.000 scocche unibody per il tablet e le sbavature vengono corrette a mano con una frequenza di 3.000 a persona durante un solo turno di lavoro.
Ogni turno dura 12 ore, con due ore per la pausa pasto. Un pasto medio costa ad un operaio circa 70 centesimi e i lavoratori si concedono una pausa prima di tornare a lavoro.
I dipendenti vivono in dormitori, otto per stanza e sono previste numerose ore extracurriculari per praticar sport e studio (il laboratorio linguistico è fornito di iMac).
Chiaramente Foxconn sapeva che la troupe televisiva era in arrivo, ma la vastità di operazioni che avrebbe dovuto praticare per rendere falso tutto ciò che si vede nei video, fa pensare che quelle del servizio siano le reali condizioni vigenti alla Foxconn.
Un lavoro senza dubbio pesantissimo ma che non sembra molto lontano da quello delle fabbriche europee o statunitensi. Foxconn è al centro dell’attenzione da quando Apple si è affermata più che mai con la vendita dei propri device e molti, erroneamente, accostano questo nome esclusivamente alla società di Cupertino.
Ricordiamo che in questo stabilimento cinese, come lo stesso Weir tiene a precisare, vengono prodotti dispositivi elettronici per le più grandi aziende di tecnologia come Sony, Microsoft, Nintendo, Dell, Amazon, ecc. Se si deve parlare di buone o cattive condizioni di lavoro, dunque, non bisogna pensare solo ad Apple, ma a tutte le società che si servono di Foxconn.
Potete visualizzare un estratto qui di seguito. Se avete problemi nella visione o volete visualizzare altri contenuti vi rimandiamo direttamente al sito della ABC.
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Via | CultOfMac | Corriere.it
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