Apple ha recentemente deciso di cambiare linea con l’App Store, puntando più sulla qualità anzichè la quantità. Tutto questo avrà ripercussioni sia sul numero di download che sulla quantità di nuove applicazioni che verranno approvate di giorno in giorno.
Recentemante, come segnalato anche su iSpazio, Apple ha deciso di eliminare un giochino dall’App Store che per funzionare richiedeva l’utilizzo di una formula in-app al fine di ottenere nuovi crediti, necessari per andare avanti nei livelli. Nello specifico, all’utente veniva richiesto un click su un banner, collegato ad un agenzia pubblicitaria, che mostrava altre applicazioni presenti in AppStore. Soltanto con il download gratuito o l’acquisto di questi contenuti aggiuntivi e di terze parti, si riuscivano ad ottenere dei crediti all’interno del gioco primario, necessari per andare avanti.
Apple si è mostrata completamente contraria a questa formula, ricordando che l’unico servizio in app permesso è quello che fornisce la stessa società al fine di acquistare livelli successivi e per supportare il continuo sviluppo dei giochi.
Ovviamente con questa formula Apple continuerà a percepire il 30% dei guadagni, cosa che altrimenti non avrebbe con la soluzione implementata dagli sviluppatori del gioco che abbiamo citato all’inizio dell’articolo. Apple ha anche aggiornato le linee guida degli sviluppatori sotto il punto in-app purchase specificando questi termini di contratto per cui d’ora in avanti non dovremmo più vedere trovate pubblicitarie di alcun tipo nelle applicazioni e nei giochi.
Le polemiche degli analisti
Riguardo tutta questa faccenda, gli analisti ovviamente non hanno tardato a rilasciare dichiarazioni. Secondo molti questa mossa rappresenta quasi un “suicidio” perchè per Apple avrà ripercussioni negative pesanti per quanto riguarda il numero di download delle applicazioni presenti in App Store.
Questo sistema infatti, riusciva a mettere in evidenza diversi software che altrimenti non riceverebbero abbastanza visibilità dall’App Store. La scelta comunque restava dell’utente, che poteva rifiutarsi di scaricare giochi aggiuntivi per continuare quello attuale, e pertanto il metodo meritava di continuare ad esistere.
Secondo statistiche aggiornate, sembra proprio che l’81% delle applicazioni scaricate nel mese di Marzo fossero gratuite e quindi in uno scenario del genere, il mercato dei titoli free-to-play continua ad attirare utenti. Monopolizzando lo Store quindi, Apple attirerà le ire degli sviluppatori, perdendo applicazioni e tantissimi download.
Gli analisti poi, iniziano a paragonare l’App Store con l’Android Market dichiarando che la percentuale di applicazioni gratuite in quest’ultimo, è molto più grande di quelle presenti nel negozio virtuale di Apple. Google supporta le applicazioni gratuite incentivando all’utilizzo di banner o qualsiasi altro tipo di sistema pubblicitario.
L’unico problema dell’Android Market è che non è necessaria alcuna approvazione per le applicazioni e questo va ad intaccare pesantemente sulla qualità dello stesso. In termini di strategia però, gli analisti sono d’accordo con l’affermare che il sistema “aperto” di Google sia quello più giusto ed attraente.ù
In questo scenario però, sono d’accordo i più importanti sviluppatori. Rovio ad esempio, creatori di Angry Birds, hanno dichiarato che il sistema di Apple è perfetto e nonostante il fatto che abbiano una versione di Angry Birds disponibile su ogni altra piattaforma, resteranno sempre legati all’App Store perchè “ha cambiato tutto”.
Anche Epic Games si trova d’accordo e dichiara che continuerà a sviluppare giochi soltanto per iOS perchè è l’unica piattaforma dalla quale è possibile guadagnare realmente.
Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con gli analisti o condividete le scelte di Apple e l’ultima modifica ai termini e le condizioni degli sviluppatori al fine di non implementare sistemi di advertising alternativi all’interno dei titoli?
Leggi o Aggiungi Commenti