Ultimamente, si continua a parlare del servizio Cloud per la riproduzione di file musicali in streaming e 3 società sono particolarmente coinvolte. Si tratta di Apple, Google ed ovviamente Amazon che ha già lanciato la propria soluzione.
Ieri, in un articolo dedicato, vi abbiamo riportato la notizia appresa da Reuters, dove viene confermato lo sviluppo di un servizio simile da parte di Apple e viene inoltre dichiarato che al momento è già stato completato ed è ben solido.
A tal proposito oggi arrivano nuove voci, secondo le quali Apple, a differenza degli altri due colossi, ha già firmato dei contratti con 2 delle 4 major discografiche, che le permetteranno di ottenere un servizio qualitativamente superiore agli altri, e con delle importanti differenze.
Per capire bene il tutto occorre ricapitolare brevemente la situazione in cui si trovano adesso le 3 società:
Partiamo da Amazon che a Marzo ha lanciato la propria soluzione di Cloud Streaming, di cui abbiamo ampiamente parlato su iSpazio fornendovi anche una guida all’utilizzo. Il servizio ha colto impreparati sia gli utenti che le altre aziende che mai si sarebbero aspettate di essere anticipate proprio da Amazon.
In realtà questo tipo di soluzione è abbastanza semplice da realizzare in quanto la società non fa altro che fornire uno spazio web in cui è possibile caricare tutti i propri file, compresi quelli musicali. Successivamente, attraverso un Player, viene offerta la possibilità di ascoltare i propri file audio facendo streaming da un server. Questa soluzione offre come vantaggio la possibilità di ascoltare in ogni luogo la propria musica precedentemente scaricata, ma non viene vista di buon occhio dalle major discografiche che vengono totalmente estromesse e non hanno margini di guadagno; inoltre, sui server di Amazon verranno a trovarsi migliaia di copie per ogni singola canzone, una per ogni utente che decide di caricarla.
La soluzione di Google invece, dovrebbe essere differente e più vicina alla scelta di Apple, tuttavia la società sembra aver cambiato spesso idea nei confronti di questo servizio musicale (di cui si vocifera da tanti anni). D’apprima sembra che Google fosse intenzionata ad avere un proprio Store simile ad iTunes, poi le carte in tavola sono cambiate, puntando allo streaming da server, provocando dei ritardi per quanto riguarda gli accordi con le majors. Ultimamente le vicende che hanno visto il cambiamento del CEO della società hanno fatto allungare ulteriormente i tempi, trovandosi ad oggi senza alcun contratto siglato.
Per quanto riguarda Apple invece, le intenzioni erano ben chiare sin dall’inizio. La società ha espressamente richiesto ed illustrato alle majors discografiche il nuovo progetto cloud e due delle 4 più famose hanno già accettato. A quanto pare questo servizio partirà a breve, probabilmente a Giugno, con una nuova versione dell’iOS, in maniera tale da essere presentato durante il Keynote d’apertura della WWDC.
Il servizio di Apple funzionerebbe in maniera del tutto diversa da Amazon. In questo caso le case discografiche renderebbero disponibile una sola copia in alta qualità di tutti brani, direttamente sul server di Apple, al quale gli utenti accederebbero dai propri dispositivi, riproducendo in streaming quella stessa copia. Il sistema, l’interfaccia le funzionalità e l’integrazione in iOS saranno perfette, di gran lunga superiori alla soluzione di Amazon
Ancora non si conoscono i costi del servizio nè le modalità, ad esempio Apple potrebbe richiedere l’acquisto dei singoli brani (ad un prezzo ovviamente assai inferiore a quello attualmente in uso su iTunes) oppure un abbonamento mensile grazie al quale poter ascoltare infinite volte tutti i brani disponibili.
Tra le varie ipotesi, aggiungerei anche la mia personale idea dell’integrazione di questo servizio all’interno del pacchetto di MobileMe. Come sappiamo, tutti i servizi Cloud di Apple sono racchiusi in MobileMe che, nonostante tutto, non viene venduto con facilità. Si è tanto parlato della possibilità di renderlo gratuito, scelta che personalmente non condivido in quanto lontana dalle strategie di Apple apprese in questi anni, e ritengo molto più probabile una rivalutazione totale del servizio, includendo il Cloud Streaming della Musica, all’interno dello stesso abbonamento annuale. In questo caso la società potrebbe accollarsi tutte le spese iniziali, ottenendo però dei sicuri guadagni dopo i pochi mesi.
Via | Macity
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